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Salve a tutti Virgiliane e Virgiliani, 

In questo breve ma accattivante articolo ci addentreremo in una delle tante storie così poco conosciute che il Liceo Virgilio può offrirci. Sono Ulisse Saverio Bassi, ex direttore del Provocatore dal 2015 al 2018 e sarò la vostra guida (il vostro Virgilio) nella storia di questo longevo giornalino. Dopo una lunga fruttuosissima ricerca, durata circa un anno, sono riuscito a raccogliere alcuni vecchi documenti circa la fondazione del Provocatore. Prima però di iniziare la narrazione vera e propria, devo fare un passo indietro negli anni per potervi raccontare tutto con minuzia di dettagli.

L’ambientazione è quella che conoscete tutti fin troppo bene: Il liceo. Ma sapete altrettanto bene la sua storia? Per esempio che fu inizialmente una scuola gesuitica per poi passare in mano ai Francesi poi agli Austriaci ed infine di nuovo ai Francesi prima di divenire una “Scuola del regno d’Italia”? Oppure, sapete il significato degli affreschi nelle varie sale della scuola? Penso di no. Comunque, al momento non ci interessa al fine di questo articolo quindi… lasciate stare, volevo semplicemente scavare inutilmente nel passato. Infatti, la storia che sentirete ora non ha radici così antiche. Quello di cui vi parlerò è iniziato nell’ultimo decennio del ventesimo secolo: i famosi anni 90. Un periodo molto travagliato ma ricco di notizie da raccontare, tra la fine dell’Unione sovietica, una guerra in Jugoslavia e una in medio Oriente. Tutti questi dati sono nuovamente inutili, ma sono importanti da ricordare anche perché alla lista di avvenimenti potrei aggiungere tranquillamente la nascita del primo giornalino studentesco al Virgilio. Ed ecco che, dopo una lunga parentesi storica, arrivo al tema principale. 

Erano gli anni tra il ‘93 e il ‘97 che arriva al liceo una novità, il primo annuario. Una breve raccolta che veniva pubblicato verso la fine di maggio per ricordare quello specifico anno ma, soprattutto, per sfogarsi un po’ liberamente contro scuola e prof. Non aspettatevi libretti tutti belli colorati! Un annuario di quel periodo era sostanzialmente un plico di fogli A4 rilegati male che conteneva i fatti più divertenti dell’anno scolastico appena trascorso. Bene, detto questo, passiamo agli anni che vanno dal 1998 al 2002. In periodo l’annuario evolve, diventa più “periodico” e comincia ad essere emesso due volte l’anno. Poi, dal 2000 cambia diversi nomi. Diventa prima il “Brainstorming” per poi essere finalmente nominato “il Provocatore”. L’11 settembre 2001 è la data che sancisce ufficialmente la transizione al nome ufficiale che ora conosciamo. La prima edizione intitolata appunto “Provocatore” risale al 13 settembre 2001 dedicata esclusivamente, per l’appunto, all’attentato delle torri gemelle. Le informazioni cominciano a diventare importanti al Liceo. Gli studenti sono curiosi, sono interessati, vogliono leggere un giornale creato dagli studenti per gli studenti. Il provocatore diventa famoso. Grazie al duro lavoro di Saro Torreggiani e di Fabio Guastalla, all’epoca rappresentanti d’istituto, accompagnati nell’iniziativa da due compagne di classe, il Provocatore cresce. Inizialmente gratuito, diventa a pagamento nel novembre 2001 alla modica cifra di cinquecento lire. (per i più giovani sono ventitré centesimi) Nel 2002 anno di svolta con l’euro comincia a costare i famosi cinquanta centesimi. 

Del periodo che va tra il 2003 e il 2013 del Provocatore non si sa più nulla. Persa ogni traccia di quegli anni. Non sapremo mai chi furono i direttori all’epoca, non sapremo mai di cosa scrissero… Tutto perduto. Ma dal 2014 si ritorna ad avere di nuovo notizie. Il provocatore torna in grande stile con il direttore Paolo Bottazzi. Con lui la redazione cresce, passa dalla poca manciata di scrittori a circa quindici. Il desiderio era quello di portare avanti una nuova generazione di giovani giornalisti intraprendenti. Fu così che l’anno successivo, io personalmente intrapresi la campagna pubblicitaria poi diventata nota per il suo disegno e per la frase “Se pensi che il provocatore abbia bisogno di te, o anche solo se pensi… Entra in redazione col provocatore, oppure compralo” 

Al di la del lavoro personale che ogni direttore, passato, presente o futuro, va ricordato anche il lavoro di tutti i ragazzi e ragazze che si sono spesi per questo giornale. Vanno ricordati, anche se sono rimasti spesso anonimi, tutti quei virgiliani e quelle virgiliane che ci sono dietro a tutto questo. Dopo aver ripercorso la storia del Provocatore, di cui faccio orgogliosamente parte, vorrei poter concludere con una citazione di un mio vecchio editoriale, l’ultimo della mia carriera di direttore.

“Consideratevi fortunati ad avere un giornalino come il nostro, per quanto sgangherato o mal organizzato che sia, è comunque la dimostrazione della vittoria della democrazia e di ogni libertà. Il pensiero libero e la libera espressione siano per voi sempre compagni di viaggio, ora al liceo e poi nella vita. Questo giornale vi porta le notizie da ogni parte del mondo, cerca di trasmettervi la passione per la lettura e per la scrittura, lasciatevi quindi trasportare. Ricordate però, sempre, di pensare con la vostra testa, e che non esiste verità se non la libertà. Guardatevi attorno, siate pronti a ciò che vi aspetta là fuori, createvi le vostre idee. Siate voi stessi e voi stesse, liberi.” 

Questo è il messaggio di fondo del Provocatore, un qualcosa che voglio sempre ricordare a tutti e tutte. Questo è tutto quanto ho da raccontarvi della Storia del Provocatore. Letteralmente è stata una bella storia di un giornale che ha vissuto e raccontato la Storia. Fate si che continui e sia sempre così. 

Un caloroso saluto alla mia ex redazione, un saluto al Liceo Virgilio e a voi tutti e tutte studenti e studentesse…

 

Ulisse Saverio Bassi, ex-direttore

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