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mirtillabosita

Alla scoperta di Louise Glück

The Night Migration

This is the moment when you see again

the red berries of the mountain ash

and in the dark sky

the birds' night migrations.

It grieves me to think

the dead won't see them—

these things we depend on,

they disappear.

What will the soul do for solace then?

I tell myself maybe it won't need

these pleasures anymore;

maybe just not being is simply enough,

hard as that is to imagine.

La poesia dovrebbe regalarti emozioni, lasciare che il tuo “io” interiore si commuova, soffra, rifletta con il poeta e con i suoi protagonisti. Della poesia dovresti apprezzare non solo il contento delle parole, ma anche e soprattutto il suono, le ripetizioni, le ridondanze che spesso rendono i versi ancora più coinvolgenti, ancora più indimenticabili. Grazie alla poesia potresti imparare ad assaporare il bello che ti circonda, i profumi della Natura a cui spesso non fai caso, i dolci suoni di qualche animaletto nascosto nella penombra che sei solito temere come fossero una minaccia, la quotidianità, quella normalità che ora rimpiangi.


Louise Glück è riuscita a trasmettere tutto questo. Una poetessa di cui prima l’Italia e gli altri Paesi europei non parlavano, ora è riconosciuta a livello mondiale e il suo nome spopola sui giornali, invitando la popolazione a lasciarsi trasportare da quel che i suoi versi possono regalare. Nata a New York nel 1943, dopo aver frequentato il Sarah Lawrence College e la Columbia University, ha intrapreso la vita accademica, diventando saggista e poetessa. Il sito web Poetry Foundation (https://www.poetryfoundation.org/poets/louise-gluck) la descrive come un’artista conosciuta in America per her poetry’s technical precision, sensitivity, and insight into loneliness, family relationships, divorce, and death. Ad oggi, Glück è autrice di dodici raccolte poetiche, alcune delle quali l’hanno portata ad ottenere il National Book Award, il Book Prize e il premio Pulitzer. Helen Vendler, professoressa ad Harvard e critica letteraria, nella sua recensione riguardo alla raccolta The House on Marshland ha commentato in questo modo: “Glück’s cryptic narratives invite our participation: we must, according to the case, fill out the story, substitute ourselves for the fictive personages, invent a scenario from which the speaker can utter her lines, decode the import, ‘solve’ the allegory”. Wendy Lesser, editrice del magazine letterario The Threepenny Review, recensisce la raccolta The Triumph of Achilles descrivendo la lingua usata da Gluck nei suoi componimenti: “Glück’s language is staunchly straightforward, remarkably close to the diction of ordinary speech. Yet her careful selection for rhythm and repetition, and the specificity of even her idiomatically vague phrases, give her poems a weight that is far from colloquial”.


Nonostante però i numerosi commenti positivi che scaturiscono da quello che sembra un modo ridente di fare arte, la quale, a suo modo, offre speranza, molti critici vedono la sua poetica come “dark poetry” a causa dei continui riferimenti alla perdita, all’isolamento e alla separazione. Per l'appunto,Stephen Burt, docente ad Harvard e critico letterario, soffermandosi sulla raccolta Averno, il cui contenuto è una reinterpretazione del mito che narra la discesa di Persefone nell’Ade, afferma che “few poets save [Sylvia] Plath have sounded so alienated, so depressed, so often, and rendered that alienation aesthetically interesting”.


I premi che le sono stati assegnati non si limitano solo alla sfera puramente letteraria, ma vanno anche oltre. Di fatto, nel 2015 l’allora presidente Obama le ha consegnato formalmente la National Humanities Medal, che dal 1997 rende onore a tutte le persone e ai gruppi che con il loro lavoro approfondiscono la comprensione delle scienze umane da parte della nazione e ampliano l’impegno dei singoli in ambiti come la storia, la letteratura, le lingue, la filosofia e altre materie umanistiche.


Nel 2020 si è infine aggiudicata l’ambitissimo premio Nobel per la letteratura "for her unmistakable poetic voice that with austere beauty makes individual existence universal". Anders Olsson, Chairman della commissione del premio Nobel, delinea il suo modo di comporre versi come caratterizzato dalla limpidezza del messaggio e da un particolare focus sulle relazioni familiari e l’infanzia, aggiungendo però che Glück, a differenza di altri poeti, trae ispirazione dai miti classici, e non unicamente da vicende personali (https://edition.cnn.com/style/article/nobel-prize-2020-winner-literature-intl/index.html ).


Penso che ora non ci sia altro da fare se non scoprire la sua voce e dare torto a tutti quei sondaggi secondo cui gli italiani non leggono poesia. La poesia è armonia, la poesia è godimento, la poesia è riflessione, e proprio in quanto tale deve essere valorizzata.

The Drowned Children

You see, they have no judgment.

So it is natural that they should drown,

first the ice taking them in

and then, all winter, their wool scarves

floating behind them as they sink

until at last they are quiet.

And the pond lifts them in its manifold dark arms.

But death must come to them differently,

so close to the beginning.

As though they had always been

blind and weightless. Therefore

the rest is dreamed, the lamp,

the good white cloth that covered the table,

their bodies.

And yet they hear the names they used

like lures slipping over the pond:

What are you waiting for

come home, come home, lost

in the waters, blue and permanent.

Martina (5C) e Lorenzo (3B) Bosi

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