In data 22 ottobre, per la prima volta nella storia del liceo Virgilio, l’assemblea per la presentazione delle liste viene trasmessa sulle lim di ciascuna classe. Quali aspettative abbiamo avuto? E quali timori? Penso sia inevitabile provare un po’ di imbarazzo e scetticismo all’idea di aver dovuto rinunciare alla nostra amata assemblea in presenza, un’assemblea che è nostro diritto organizzare e a cui abbiamo sempre partecipato numerosi, con il desiderio di trovare il candidato migliore a ricoprire il ruolo di rappresentante di istituto. Quella di quest’anno è senza dubbio una novità prevedibile vista la situazione, una novità che potrebbe cambiare il nostro modo di vivere l’assemblea. Se prima eravamo soliti sederci sul pavimento del salone al piano terra e assistere estasiati, ascoltando e preparando le domande che avrebbero trovato una risposta al termine della presentazione, ora dobbiamo rimanere in classe o a casa, in una solitudine più o meno pesante e trovare così quel senso di familiarità che non abbiamo mai avuto problemi ad esternare in altre circostanze.
Devo essere sincera, non riuscivo a credere che l’assemblea si sarebbe svolta regolarmente nonostante tutto. Per questo, penso che dovremmo essere tutti grati nei confronti di chi si è dato da fare per trovare una soluzione al problema. E per quanto sia vero che le assemblee sono un nostro diritto, non dobbiamo mai dimenticare che per renderle tali molti studenti hanno combattuto e non si sono arresi. Se ora le assemblee sono momenti che prendiamo alla leggera e anzi a volte decidiamo di saltare perché “tanto oggi non si farà nulla”, è merito degli allievi che hanno dato l’anima in questa lotta. Il nostro compito oggigiorno è quello di non lasciare che niente e nessuno metta a repentaglio anni di strenue manifestazioni e vedere nelle nuove forme di assemblea qualcosa che potrebbe forse essere replicato in futuro…magari apportando qualche modifica di miglioramento.
Dobbiamo imparare a vedere nelle difficoltà occasioni di crescita e a non perdere di vista l’obiettivo che ci siamo prefissati sulla base dei diritti che ci siamo guadagnati. Perché quello che diamo per scontato… non lo è affatto.
Martina Bosi, 5C