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  • alegialdi06

Dolphus Raymond

Aggiornamento: 21 nov 2021

"Ma perché fa così?"

"Così come? Ah, vuoi dire perché faccio finta di bere? Bè, è molto semplice," rispose, "a molta gente non piace... il modo in cui vivo. Potrei anche mandarli al diavolo dicendo: me ne infischio se a voi non piace il mio modo di vivere; ma mi limito a infischiarmene senza mandarli al diavolo: capito?"

Dill ed io dicemmo: "Nossignore."

"In altre parole, cerco di dar loro una buona ragione per criticarmi. Vedete, la gente si sente meglio se può attaccarsi a qualche valida scusa. Quando vengo in città, cosa che accade di rado, se mi vedono barcollare e bere da questo sacchetto, possono dire che Dolphus Raymond è ubriaco, e per questo si comporta in quel modo... Che se vive come vive è perché non può proprio farne a meno!"


Questo dialogo è tratto dal celebre romanzo “Il buio oltre la siepe” (“To Kill a Mockingbird”), della scrittrice statunitense Nelle Harper Lee (Monroeville, 1926 – 2016), che grazie a questo libro ricevette il Premio Pulitzer nel ’61 e la Medaglia presidenziale della libertà nel 2007 dal presidente americano George W. Bush in persona.

La storia è ambientata durante gli anni della Grande Depressione, in particolare tra il 1933 e il 1935, nella cittadina immaginaria di Maycomb, in Alabama. Nonostante esponga argomenti difficili da affrontare, è innovativo e accessibile a varie fasce d’età poiché tutte le vicende sono narrate dal punto di vista di una bambina. Inizialmente il razzismo fa solo da sfondo, quasi invisibile, alla quotidianità della piccola Scout, del fratello Jem e dell’amichetto Dill. In seguito, questo odio per il diverso comincia ad intravedersi sempre più, fino a colpire duramente la famiglia della protagonista, perché il padre Atticus, avvocato, decide di difendere Tom Robinson, un uomo nero totalmente innocente, ma accusato da una famiglia bianca di stupro. Tutta la cittadina disapprova Atticus e non mancano atti intimidatori.

Il titolo italiano, Il Buio Oltre la Siepe, è riferito a una delle metafore usate dalla scrittrice nel romanzo: la paura dell’ignoto che è causata dall’ignoranza e che a sua volta causa pregiudizi. Il riferimento specifico è al vicino di casa, Boo Radley, di cui i ragazzini hanno paura solo perché non lo hanno mai visto. La casa di Boo si trova al di là della siepe che la separa dalla strada, oltre la quale c’è l’ignoto che genera la paura. Il titolo originale, To Kill a Mockingbird, invece, fa riferimento all’episodio in cui Scout e Jem ricevono come regalo di Natale un fucile ad aria compressa e lo zio Jack insegna loro a sparare; Atticus dice loro che possono sparare alle ghiandaie, ma li avverte che uccidere un animale indifeso che non fa del male a nessuno, come il mockingbird (passero/usignolo nella traduzione italiana) è un peccato. Il mockingbird per Harper Lee è il simbolo dell’innocenza.

Ho trovato questo libro molto interessante, ma tra tutti i personaggi mi ha colpito Dolphus Raymond. Il suo intervento non dura che poche pagine, ma mi ha davvero incuriosito.

Dolphus Raymond è un ricco proprietario terriero bianco che preferisce vivere tra i neri; è per questo emarginato dalla comunità di Maycomb. Rifiuta la segregazione razziale e il disprezzo per le persone di colore: infatti convive con una donna nera, con la quale ha molti figli. All’inizio la sua figura viene solo accennata tramite i pettegolezzi che giungono alle orecchie dei bambini, che lo descrivono come uomo poco raccomandabile, spesso ebbro. Poi avviene un dialogo diretto con la protagonista. Lui parla con Scout e Dill quando escono dal processo contro Tom Robinson, dato che Dill era sconvolto dal modo in cui l'avvocato ha trattato l’imputato. In questo momento, ammette di non essere un bevitore: gira con della Coca-Cola nascosta da un sacchetto per fingere che sia whisky. Così dà alle persone una ragione, un senso alle sue scelte di vita. Dice che si confida con loro perché sono bambini, pertanto vedono un’ingiustizia per quello che è, senza scusanti, e ciò provoca in loro una reazione, al contrario di un adulto. L’intero romanzo è costellato di episodi come questo nei quali vi è un personaggio che i cittadini, o alcuni di essi, descrivono negativamente e che Scout scopre essere ben diverso da come le era stato descritto e da come lo aveva immaginato. Si gioca con l’essere e l’apparire in un intricata rete di pregiudizi. Ho letto opinioni contrastanti su Raymond: c’è chi lo considera valoroso per essersi opposto ad una società razzista, mentre altri lo definisco più vile per i suoi inganni che lo portano ad una vita di menzogne senza prendere una posizione chiara per nessuna delle due parti. Io penso sia una persona coraggiosa, che non si è fatto piegare da una società distorta, ma ha seguito i suoi ideali di uguaglianza. Ha deciso di essere felice non assecondando un sistema sociale basato sull’odio, anche se ciò l’ha portato ad essere sempre screditato. È un buon uomo, semplicemente non è un grande eroe. Come molti di noi non è disposto a distruggere la serenità della propria famiglia con numerose battaglie (forse inutili) con vicini di casa ottusi. Ha scelto un compromesso, magari discutibile, per la tranquillità di tutti. Per concludere vorrei sottolineare la gravità della situazione che quasi tende al ridicolo: si era arrivati ad un punto in cui era preferibile un elemento costantemente ubriaco (di conseguenza potenzialmente pericoloso) all’amore tra due persone. In un’epoca in cui fortunatamente si sono fatti grandi passi avanti, ma con ancora proteste in corso per l’eliminazione delle differenze razziali, consiglio a tutti la lettura di questo grande classico. Prendete spunto da Dolphus Raymond, ma siate più coraggiosi, non dovreste mai nascondervi dietro a maschere create addirittura da altre persone. Seguite le vostre idee senza avere paura del giudizio altrui.


"Ma non è onesto, signor Raymond, fingere d'esser peggio di quel che si è..."

"Non è onesto, ma per la gente va bene. Sia detto tra noi, io non sono un vero bevitore, ma gli altri non potrebbero mai capire che vivo come vivo sol perché così mi piace."

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