A volte mi guardo attorno stupita e rammaricata: ci sono così tante dimostrazioni di egoismo e indifferenza nella vita di tutti i giorni! Siamo così abbacinati da quel che riguarda noi e solo noi che non prestiamo attenzione a ciò che ci circonda, ci dimentichiamo degli altri, come se il mondo ruotasse solo attorno al singolo e il resto dell’umanità non contasse. Abbiamo tanti problemi, chi ha tempo di preoccuparsi di altro? Eppure, solo attraverso l’affetto e l’altruismo possiamo sentirci davvero completi. Cerchiamo spesso di dimenticare le vicende più scomode, quelle che si verificano lontano e che, proprio per questa lontananza, consideriamo distanti anche dal nostro modo di pensare. Se ne occupino i diretti interessati di ciò che li riguarda! Perché dobbiamo metterci in gioco noi?! Che dire?...questi pensieri sono davvero meschini. Non siamo più gli australopitechi che lottano solo e unicamente per la sopravvivenza. Abbiamo costruito città, regioni, Stati e nazioni. E non lo abbiamo fatto individualmente, ma insieme, collaborando, coprogettando e copartecipando.
Per fortuna qualcuno non si è ancora scordato quella sensazione piacevole che si prova nel fare qualcosa per gli altri….sto parlando di Princess da Silvera Marius e di Giuseppe Caiola. Stanno portando avanti un arduo progetto che ha come obiettivo la costruzione di un forno che possa produrre pane e pizza a Lomè, capitale del Togo. Tale progetto è promosso dal gruppo G.A.S. 2D (groupe d’action et de solidarieté pour le développement durable) , che opera già a Lomé e di cui Princess è Vicepresidente.
Promuovere l'emancipazione femminile, in particolare nell'ambito del lavoro è il desiderio di
Princess e Giuseppe. “In Togo, ed in Africa in generale, donne e uomini non hanno le stesse
opportunità di accesso al mondo lavorativo. Il tasso di disoccupazione femminile è estremamente elevato, così come i loro salari sono bassissimi. Il lavoro è il primo strumento di autonomia, sviluppa l'autostima nelle donne, favorisce l'indipendenza economica e l'emancipazione in genere, scoraggiando la sottomissione ed i matrimoni combinati, dove la donna viene spesso trattata come merce”. Non sono io che affermo questo, ma il sito di crowdfunding e tutte le femministe che si sono interrogate su quale possa essere uno dei modi per modificare anche le situazioni più critiche.
Nonostante numerose difficoltà dovute anche alla penuria di donazioni, questo progetto sta per diventare realtà. Certamente all’inizio ci sarà qualche ostacolo, ma sono convinta che molto presto tutto diventerà così inaspettatamente concreto da essere fonte di nuove isprirazioni.
Martina Bosi
INTERVISTA A PRINCESS
Quando ho contattato Princess, si è resa molto disponibile a rispondere alle domande a cui avrei voluto sottoporla. L’intento di questa intervista è quello di dimostrare che dietro ad ogni proposito o speranza si nasconde una persona in carne ed ossa, aiutata a raggiungere il suo obiettivo da un gruppo ristretto ma attivo di individui.....quegli individui che FANNO la differenza.
1) Da cosa è nata l'idea di un progetto così ambizioso?
“L’idea è nata dalla consapevolezza che il lavoro è il primo strumento di autonomia e favorisce l’indipendenza economica e l’emancipazione delle donne in generale e soprattutto in Africa”.
2) So che sei vicepresidente del gruppo G.A.S. 2D, in cosa consiste il tuo ruolo e di cosa si occupa questo gruppo?
“Sono vicepresidente dell’associazione G.A.S. 2D che vuole dire Gruppo di Azione di Solidarietà per lo sviluppo. È un’associazione di promozione sociale e come vicepresidente e membro della diaspora africana in Occidente, cioè in Italia, il mio ruolo è di promuovere l’associazione stessa, trovare i partner che possano aiutarci nello sviluppo alla base nel mio Paese e nei vari settori come salute, educazione e nel generare reddito”.
3) Come è nata l'amicizia con Joseph, Giuseppe Caiola, e che cosa vi ha spinto a tentare di dar vita a questo forno in Togo?
“Ho conosciuto Joseph cinque anni fa quando l’associazione Mantova solidale aveva aperto una struttura di accoglienza a Cavriana. Joseph faceva parte di un gruppo di volontari che ci aveva sostenuto tantissimo, quindi è nata un’amicizia con queste persone di buona volontà e ci sentiamo spesso. Essendo mediatrice culturale, spesso vado in missione con l’associazione Gruppo volontari missionari di Marmirolo e tutte le volte che ci rechiamo lì ci sono donne che ci chiedono di essere aiutate a intraprendere un’attività che possa permettere loro di essere indipendenti, cioè di avere un’autonomia economica”.
4) C’è stato qualcuno che ha cercato di mettervi i bastoni fra le ruote scoraggiandovi anche solo dal mettere in atto la raccolta fondi?
“ Direi di no, fortunatamente no”
5) Chi, al contrario, si è dimostrato disponibile e ha abbracciato con affetto il progetto?
“Joseph aveva studiato bene il progetto, sapeva tutte le vie e i percorsi che potevamo seguire, che potevamo mettere in atto per avere dei sostenitori economici per il progetto. La famiglia Branco mi ha sostenuto tantissimo e tutti i volontari di Cavriana che avevo conosciuto durante l’accoglienza ci stanno dando una mano. Un immenso ringraziamento a tutti loro”.
6) Che cosa spinge, secondo te, un ragazzo a donare denaro in questa causa?
“ Direi semplicemente la voglia di aiutare chi è nato dalla parte sbagliata del mondo”.
7) Per chiudere in bellezza, devi sapere che al liceo Virgilio siamo accaniti lettori. C'è una frase o un libro che ci vorresti dedicare”
“ - Ogni essere umano, nel corso della propria esistenza, può adottare due atteggiamenti: costruire o piantare. I costruttori possono passare anni impegnati nel loro compito, ma presto o tardi concludono quello che stavano facendo. Allora si fermano, e restano lì, limitati dalle loro stesse pareti. Quando la costruzione è finita, la vita perde di significato. Quelli che piantano soffrono con le tempeste e le stagioni, raramente riposano. Ma, al contrario di un edificio, il giardino non cessa mai di crescere. Esso richiede l’attenzione del giardiniere, ma, nello stesso tempo, gli permette di vivere come in una grande avventura.
I giardinieri sapranno sempre riconoscersi l’un l’altro, perché nella storia di ogni pianta c’è la
crescita della Terra intera - Paulo Coelho (Brida, 2008)
Come dice Coelho....il mio consiglio è quello di cercare e trovare sempre semi da piantare, che spesso sono dove non vi sareste mai aspettati. In bocca al lupo, ragazzi! ”
Martina Bosi
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