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  • Immagine del redattoreSofia Brombini

Editoriale Novembre 2021


André Derain, Estaque, 1905

Carissim* Virgilian*,

anche questo mese ho il piacere di scrivervi queste poche righe di introduzione agli articoli dei nostri redattori. Novembre non è un mese affatto facile, diciamocelo in faccia: tra le mille prove a cui dobbiamo presenziare in vista dei consigli di classe, il freddo che si insinua tra le ossa nonostante tre strati di vestiti e il buio che già si manifesta alle quattro del pomeriggio, nessuno si sente in forma splendente (per non parlare della solita influenza stagionale che ha già iniziato a mietere le classi). Novembre è un mese che rattrista, che ci fa perdere la cosiddetta “voglia di vivere” e che ci spinge solo a desiderare con tutti se’ stessi le tanto dolci vacanze natalizie. Tuttavia, voglio ricordarvi che Novembre è anche un mese di tranquillità interiore. Sono i primi giorni in cui si incomincia a tirare fuori dai cassetti le coperte, ad accendere il fuoco di un camino per essere ristorati dal suo tepore, per i più oziosi (intendo proprio il tipico otium latino) è iniziata la stagione dei weekend da passare sul divano a guardare Netflix o leggere un libro con una tazza di cioccolata calda in mano.

Perciò mi sento di darvi un consiglio: mentre sarete impegnati nei vostri mille studi, trovatevi cinque minuti da trascorrere fuori dalla porta di casa; guardatevi attorno e scoprirete come la natura stia cambiando la sua bellezza nuovamente in un turbinio di foglie dai caldi toni giallo-marrognoli. In questa pace dei sensi interrogatevi su quanto siete cambiati negli ultimi due mesi: piccole abitudini o grandi scelte, non importa molto, tuttavia ci si può accorgere che in autunno si cambia radicalmente dall’estate precedente, e personalmente trovo molto bello pensare che mentre la natura si appresta a riposare nel lungo inverno, noi esseri umani cominciamo a germogliare e dare i nostri frutti, eccezioni nell’intero mondo vivente.

Sull’onda di questa melanconia decisamente un po’ troppo romantica (ahimè il programma scolastico ormai influenza anche la mia scrittura), nella redazione abbiamo deciso di donarci un tema libero, un regalo che ci facciamo per avere modo di dipingere con colori sempre diversi le pagine di questa edizione e tentare di assomigliare ancor di più ad una pianta autunnale, un tributo ad una madre accogliente che troppo spesso dimentichiamo, la Natura.

Vi auguro una lettura che vi desti meraviglia come le foglie cangianti e che vi conforti come il tiepido calore del fuoco.


Sofia Brombini, 5C



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