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Educazione sessuale in Italia

L’educazione sessuale non è una materia prevista nell’educazione scolastica italiana e questo perché, probabilmente, è vista come un argomento intoccabile.

La natura preventiva dell’educazione sessuale contribuisce a evitare possibili conseguenze negative sulla sessualità, e, alle volte, migliora la qualità della vita, contribuendo a promuovere la salute in generale.

Le persone contrarie all’insegnamento dell’educazione sessuale sono, tra le altre, i genitori, che, cercando di proteggere i figli, oscurano l’argomento, ma non considerano che anche il loro silenzio porta conseguenze: dire che “di sessualità non si può parlare” crea inutili censure e tabù, condizionando negativamente il modo di pensare di bambini e ragazzi.

La vita sessuale è un tema estremamente complesso anche per quanto riguarda l’individuo stesso, per questo l’educazione sessuale è una materia che aiuta gli alunni a prendere coscienza delle loro caratteristiche somatiche, fisiche e fisiologiche.

Nonostante tutti i benefici che porta, la materia viene presa poco in considerazione e troppo spesso affrontata con pregiudizi. Negli ultimi quarant’anni si contano 16 progetti di legge e oltre 300 atti parlamentari tra interpellanze, interrogazioni e risoluzioni, eppure ad oggi l’Italia non ha una legge sull’educazione sessuale.

A me l’educazione sessuale sembra una materia indispensabile, sia per aiutare i ragazzi a prevenire eventuali problemi di salute, che per aiutarli a riflettere sul loro orientamento sessuale. Per me questa materia dovrebbe essere affiancata all’educazione affettiva: è vero che può esistere affetto senza sesso e viceversa, ma sarebbe un ulteriore aiuto da offrire agli alunni per capire sé stessi e il rapporto che hanno con le altre persone.


Sara Schiavo, 1DL

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