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annacostanzi08

I giochi di società

In quanti non hanno mai giocato una partita ad un gioco di società? Se mi trovassi davanti ad un gruppo di persone e ponessi loro questa domanda, credo che pochissime alzerebbero la mano o si farebbero avanti. I litigi tra fratelli e sorelle per decidere quale pedina usare, il rumore dei dadi sul piano di gioco, il "mazzo" da mescolare, sono solo alcuni dei ricordi felici che fanno sicuramente parte della nostra infanzia. I giochi di società, compresi quelli con le carte con più di due giocatori, rivestono un ruolo di grande importanza nella crescita e nello sviluppo dell’intelligenza, dell’intuito e della creatività. In tutte le loro forme, allenano il cervello, arricchiscono le reti neurali, ovvero i legami tra le cellule, e stimolano i neuroni a prendere contatti tra loro, accrescendo importanti “riserve” del cervello. Uno studio condotto al Max Planck Institute di Berlino ha messo in evidenza il fatto che il gioco aumenta le capacità di pianificazione, di memoria, di attenzione e di ragionamento. I benefici dei giochi di società derivano soprattutto dal fatto che richiedono al cervello di mantenere a lungo la concentrazione, uno dei pilastri fondamentali per il buon funzionamento cognitivo. Ognuno di noi dovrebbe riuscire a mantenersi concentrato per 50 minuti, con una naturale flessione della concentrazione dopo circa 20-30 minuti. Grazie ai giochi di società, vengono coinvolte la memoria verbale e la memoria visiva dei partecipanti, che servono per mettere in atto gli schemi di gioco, per prevedere le mosse degli avversari, per progettare le proprie mosse successive e per ragionare sullo svolgimento di queste attività. Non si dimentichi, inoltre, che i giochi di società stimolano la socializzazione tra le persone. A questo proposito, numerosi studi scientifici confermano che le persone che hanno una ricca rete sociale mantengono attive più a lungo funzioni cognitive come il linguaggio, la memoria e il ragionamento, e rischiano meno di incorrere in malattie neurodegenerative, per esempio il morbo di Alzheimer.

Con l'avvento delle nuove tecnologie, però, questa tipologia di gioco viene spesso sottovalutata, anche tra gli adulti, per i quali si presenta anche il problema del poco tempo a disposizione per riunirsi davanti ad un tabellone di gioco in compagnia. Il filosofo greco Platone sembra invogliarci a giocare quando scrive che “si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco che in un anno di conversazione”. Più di qualsiasi altra cosa, infatti, i giochi di società sono in grado di avvicinare individui anche piuttosto differenti tra loro, di permettere a chiunque di immergersi completamente in una dimensione in cui si mettono alla prova le proprie capacità. Sta a ciascuno di noi cogliere questa particolare occasione per migliorare la nostra vita.

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