Si chiama “Mare di Libri” e si svolge tutti gli anni a Rimini, all’inizio dell’estate, il Festival dei giovani che amano la letteratura. Ideato dalle libraie di Viale dei Ciliegi 17, è organizzato da un grande gruppo di volontari, ragazzi appassionati a ciò che la lettura può donare. La logistica è curata nei minimi dettagli, e il lavoro di squadra permette la creazione di un Festival unico, che ha ormai raggiunto la tredicesima edizione. Nei giorni tra la metà e la fine di giugno, ecco che a Rimini si crea un’atmosfera di meraviglia: sono molti gli autori, editori, giornalisti ed esperti nei campi delle lettere che prendono parte agli eventi e, molto spesso, ne sono protagonisti. Per le strade profumate di mare corrono i gruppi di volontari intenti a gestire incontri e conferenze; i loro occhi sono illuminati dalla consapevolezza di stare contribuendo a diffondere la Bellezza. Gli spettatori accorrono da tutta l’Italia e non sono soltanto ragazzi lettori, ma anche adulti amanti del settore, impazienti e curiosi.
Una delle maggiori iniziative del Festival è il “Premio Mare di Libri”, un concorso letterario che prevede una giuria interamente formata da giovani. I giurati sono dieci “forti lettori”, provenienti da tutta Italia, che, nei mesi che vanno da febbraio a giugno, hanno il compito di leggere e commentare i cinque romanzi candidati al Premio. I libri sono nuove uscite per ragazzi, selezionate da una seconda giuria, questa volta formata da adulti esperti nel settore. Ne fanno parte, per esempio, la famosa autrice Beatrice Masini e la “lettrice ambulante” Simonetta Bitasi.
Dopo averne assorbito ogni pagina, i dieci ragazzi dovranno valutare i libri e inviarli alla redazione del Festival. Solo il giorno del Premio, l’ultima giornata degli eventi, verrà proclamato il vincitore.
Quest’anno ho avuto la grande opportunità di far parte della giuria, insieme ad altri nove lettori. Era soltanto marzo, il progetto era appena iniziato, con grande emozione da parte di ognuno, quando la pandemia ha sconvolto la pianificazione del Festival. I volontari, però, non si sono persi d’animo e hanno contrastato le avversità, dando origine a una versione di Mare di Libri online. La tredicesima edizione si è svolta tramite video conferenze ed eventi on line, ma ha conseguito lo stesso scopo del Festival fisico: unire i giovani e la letteratura. Anche il Premio si è tenuto in remoto, ma ho apprezzato molto gli sforzi di editori e organizzatori per donare a noi giurati un’esperienza simile a quella del Festival vero e proprio.
Ho scoperto il grande potere della letteratura: quello di donare la forza necessaria a superare ogni imprevisto posto dalla vita. “Mare di libri” non si è mai fermato.
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