“Roma, marzo 2020: La capitale trasformata in una città fantasma, piazza Navona e fontana di Trevi deserte, i treni vuoti e impregnati da un forte odore di disinfettante.” (fonte Rai News 24)
Leggendo e seguendo le notizie degli ultimi mesi, ho pensato a un artista anonimo del ‘400 che ha dipinto la città ideale, uno scenario di una città tanto perfetta quanto deserta e malinconica.
L’opera rappresenta una città di fantasia ed è caratterizzata da un’ideale di perfezione della prospettiva geometrica alla quale è aggiunta un’altrettanta raffinata scelta dei colori, con edifici grigio-azzurri che creano un’armonia di volumi.
Il tenue azzurro del cielo e l’assenza assoluta di qualsiasi figura umana accrescono ulteriormente la nitidezza cristallina della scena, e questa assenza di figure umane dell’opera ricorda le strade e le piazze in Italia e nel mondo in questi mesi.
Forse sono proprio queste immagini tristi e malinconiche che sviluppano nelle persone un senso di fratellanza e umanità, che rende “la città ideale” moderna, un luogo che va al di là della perfezione estetica della città stessa ma è intesa come senso di appartenenza, unione e condivisione della situazione che tocca ognuno di noi.
Il silenzio e la desolazione nelle strade sono contrapposti a decine e decine di voci all’unisono che cantano l’Inno di Mameli dai balconi, alle bandiere italiane che sventolano dalle finestre e al caldo solidale sostegno delle famiglie, che colmano -in un certo senso- questa vuota e fredda malinconia.
Giulio Mazzoni
"Città Ideale"- autore anonimo
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