top of page

LACRIME

annacostanzi08

Aggiornamento: 21 nov 2021

Il vocabolario della lingua italiana definisce una lacrima (o lagrima) come una “stilla di secreto lacrimale che fuoriesce dalla rima palpebrale in corrispondenza di particolari condizioni di emotività o di eccitazione”. In campo medico, il pianto e le lacrime vengono descritti come il prodotto di processi neurofisiologici o di affezioni caratterizzate o da un’abbondante attività secretoria, come nel caso di allergie o congiuntiviti, o da una progressiva essicazione delle ghiandole lacrimali, come nella sindrome di Sjögren, malattia caratterizzata da un’eccessiva secchezza di occhi, bocca ed altre mucose. Per Ippocrate, le lacrime erano prodotte dal cervello e servivano a regolare il flusso e la concentrazione degli umori (sangue, bile gialla, bile nera, flemma) e, quindi, a mantenere l’omeostasi interna. Da qui nasce la concezione del pianto come “liberazione interiore”. Charles Darwin sosteneva invece che le lacrime assolvono, da una parte, a una funzione meccanica, consistente nel raffreddamento dei bulbi oculari surriscaldati da un aumentato afflusso di sangue e, quindi, nella riduzione della tensione interna dell’occhio, dall’altra ad una funzione psicosociale, contribuendo a richiamare aiuto e conforto da parte degli altri.

In tutte le epoche, in ogni cultura, nelle più svariate situazioni sono state versate lacrime, attraverso le quali si esprimono emozioni e sentimenti. Si piange per un dolore fisico, per una sofferenza interiore, per la perdita precoce o meno di una persona cara. Ci sono lacrime di tristezza, di dispiacere, ma anche di rabbia, di frustrazione, addirittura di gioia!

Avreste mai pensato che esistessero diverse tipologie di lacrime? Proprio così, avete letto bene. Si distinguono tre categorie:

  • Le lacrime basali: vengono prodotte costantemente e tengono l’occhio umido ed idratato proteggendolo dai detriti e dai batteri. In 24 ore produciamo circa un grammo di lacrime di questo tipo!;

  • Le lacrime fisiologiche: vengono prodotte dall’occhio in reazione ad uno stimolo irritante, come i vapori delle cipolle o lo spray al peperoncino, ma si formano anche quando tossiamo o quando mangiamo un cibo troppo piccante o dal gusto troppo forte. In quest’ultimo caso, il nervo oftalmico viene stimolato e si occupa di preparare la reazione difensiva;

  • Le lacrime emotive: sono quelle che rilasciamo quando siamo tristi o arrabbiati, ma anche quando ridiamo molto. Queste lacrime hanno una composizione molto diversa da quelle che servono per lubrificare l’occhio, in quanto contengono più prolattina ed encefaline, una sorta di antidolorifico naturale. Ciò potrebbe anche essere il motivo per cui ci sentiamo un po’ meglio dopo un pianto emotivo.


Nella vita di un essere umano, il pianto si manifesta per la prima volta in concomitanza alla nascita, ed è la principale forma di comunicazione dei bambini, che lo usano inizialmente per esprimere i propri bisogni primari: fame, sete, dolore, bisogno di attenzioni e cure da parte delle figure di riferimento. Se le esigenze non vengono soddisfatte, il pianto diventa disperato e manifesta una condizione di stress che a lungo andare può addirittura comportare effetti neurologici a medio ed a lungo termine. Il piangere prolungato nei neonati è stato associato ad un abbassamento delle difese immunitarie, con maggiore suscettibilità alle infezioni: ha inoltre particolari effetti endocrini, perché si instaura uno stato di forte esaurimento, tale da innalzare i livelli di cortisolo, che influiscono sullo sviluppo dei sistemi di neurotrasmettitori e sullo sviluppo delle connessioni neuronali.

È importante dare valore e dignità alle lacrime, canali espressivi dell’essere umano, dal potere trasformativo. Ancor più nella società attuale, in cui sembra farsi strada la legge del più forte, come in una giungla in cui bisogna sopravvivere, forse serve trasmettere ai bambini il messaggio che tutti i sentimenti hanno pari dignità di esistere e di essere espressi, che la sensibilità non è segno di debolezza ma di umanità. Alcuni versi della poetessa Alda Merini tratti da “Mistica d’amore-Cantico dei Vangeli” spiegano meravigliosamente questo aspetto:

E beati voi


che avete il dono delle sante lacrime,


e se anche le trovate ingiuste


agli occhi di Dio


appariranno rugiada


che farà crescere rose


nella vostra carne.





Comments


bottom of page