Elizabeth Jane Cochran, nacque nel 1864 in Pennsylvania. Proveniva da una famiglia molto numerosa, e, alla morte del padre, la situazione divenne finanziariamente precaria. La ragazza fu dunque costretta ad abbandonare gli studi e a cercare un’occupazione. Si trasferì a Pittsburgh dove provò a divenire insegnante, una delle poche professioni possibili per le donne. In questa città venne pubblicato un articolo che suscitò grande scalpore tanto da colpire anche Elizabeth. L’articolo, intitolato “A cosa servono le ragazze”, spiegava che le donne appartengono alla sfera domestica e il loro ruolo è solo quello di cucire, cucinare e crescere i bambini. La giovane decide di scrivere una risposta all’articolo, firmandosi come LonelyOrphan Girl. La lettera riuscì a colpire talmente tantoil direttore per la sua forza, che ricevette un posto di lavoro stabile nella redazione del giornale. Per una ragazza era però inappropriato essere una giornalista, per questo decide di inventare il nome d’arte di NellieBly. Nei suoi articoli la giovane donna parla di lavoratrici sfruttate, lavoro minorile, bassi salari e mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro. Il mondo degli affari minacciò però di non finanziare più il giornale se le inchieste fossero continuante. A causa di questa intimidazione Nellie venne relegata alle pagine di giardinaggio e di moda, finché non riuscì a convincere il direttore a farsi inviare come corrispondente in Messico. Qui racconta le storie di povertà e di corruzione ma dopo soli sei mesi il governo messicano decide di espellerla poiché pubblicò interviste contenenti accuse contro il governo. Dopo la sua espulsione dovette ritornare a Pittsburgh dove rimase per poco.Ella decide infatti di lasciare quel posto di lavoro e partire per New York per accrescere la sua carriera di giornalista investigativa. Riuscì a farsi assumere in uno dei più importanti quotidiani della città, il “New York World”.La sua prima inchiesta riguardò gli istituti psichiatrici. Nellie si finse mentalmente disturbata e si fece ricoverare per alcuni giorni nel manicomio femminile di Blackwell’s Island. "Battevo i denti e tremavo, il corpo livido per il freddo che attanagliava le mie membra. All'improvviso, tre secchi di acqua gelida mi furono versati sulla testa, tanto che ne ebbi gli occhi, la bocca e le narici invase. Quando, scossa da tremiti incontrollabili, pensavo che sarei affogata, mi trascinarono fuori dalla vasca. Fu in quel momento che mi sentii realmente prossima alla follia". In “Dieci giorni in Manicomio”racconta di come le donne internate subissero soprusi e violenze. Alcune erano perfino state internate per volontà dei familiari, ad esempio una donna ricoverata a forza dal marito dopo che lui l’aveva scoperta con l’amante. L’inchiesta fece si che la città di New York stanziasse un fondo annuo di più di un milione di dollari per la cura dei malati. La giornalista si fece anchein seguito arrestare per raccontare la condizione delle detenute nelle prigioni,costrette a lavorare nelle fabbriche o come domestiche e serve. L’apice del successo lo raggiunse nel 1889 quando, appena letto il Giro del mondo in ottanta giorni di Jules Verne, Nellie Bly lasciò New York e viaggiò via nave, treno e a dorso d’asino. Il «New York World» pubblica ogni giorno i suoi articoli.Il 25 gennaio migliaia di persone festeggiano la fine del viaggio e il suo record: in 72 giorni, 6 ore, 11 minuti e 14 secondi aveva completato il giro del mondo.
Nellie Bly è senza dubbio uno dei maggiori esempi di riscatto della condizione femminile e di lotta dell’emancipazione delle donne. Donna ambiziosa, determinata e con molta la voglia di cambiare il mondo.
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