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Ruth Ginsburg: cosa implica la sua scomparsa


Ruth Bader Ginsburg, uno dei nove membri della Corte Suprema degli Stati Uniti d’America, si è spenta lo scorso 18 settembre, lasciando dietro di sé un vuoto che ha spinto l’attuale presidente Donald Trump a lanciare una campagna pubblicitaria basata sullo slogan Fill the seat e a cercare così il favore della popolazione per nominare un nuovo giudice della Corte.


Ruth Bader Ginsburg nacque nel 1933 a Brooklyn, nello Stato di New York, e nel 1955 fu ammessa agli studi di diritto presso la Harvard University quando questa aveva appena aperto i battenti alle donne. L’essere donna, in principio, fu un vero e proprio ostacolo per la sua carriera, finché nel 1993 venne designata come giudice della Corte Suprema dall’allora presidente Bill Clinton. Durante tutta la sua vita si distinse per le battaglie in favore dell’uguaglianza tra sessi, tanto da riuscire ad appellarsi all’Equal Protection Cause per rendere inoffensiva una legge dell’Idaho basata sulla differenza di genere (1971).


Ora, all’età di 87 anni, dopo aver lottato per diversi anni contro un terribile cancro al pancreas, è scomparsa.

Il suo ultimo pensiero è andato al presidente Trump e a quello che sarebbe successo alla notizia della sua morte. Sapeva infatti che Trump non avrebbe atteso l’esito delle elezioni del 3 Novembre per nominare un altro giudice e questa convinzione l’ha spinta a chiedere espressamente che il posto rimasse vacante fino alla fatidica data del 3 Novembre.

Nonostante la richiesta della senatrice e l’episodio verificatosi solo quattro anni fa, quando i repubblicani vietarono a Obama di sostituire il giudice Scalia morto nove mesi prima delle elezioni, Trump non ha perso tempo e il 25 settembre ha proposto la conservatrice Amy Coney Barrett, per poi annunciarne ufficialmente la nomina in data 26 settembre. Tale mossa è stata strategica soprattutto perché Trump è riuscito così a blindare la Corte Suprema con una maggioranza di sei membri conservatori a scapito di soli tre democratici.

Da non sottovalutare poi il fatto che è proprio la Corte Suprema ad avere il potere di contestare la legittimità dell’Election Day.


Che ne sarà dell’America che fino ad ora credevamo di conoscere? E soprattutto…cosa succederà durante l’Election Day? Trump ha più volte minacciato la popolazione di non aver alcuna intenzione di accettare una eventuale sconfitta e si rifiuta di prendere in considerazione l’ipotesi di lasciare la Casa Bianca. Nel frattempo, già da qualche mese alcuni tra i suoi sostenitori più sfegatati stanno spargendo la voce di essere pronti ad impugnare le armi per difendere la sua posizione a capo degli USA. La domanda cruciale ora è: “Quali di queste allusioni anti-diplomatiche e guerrafondaie si realizzeranno?”


Martina Bosi


1 “Gender-based discrimination hurts men too” (cit. by Ruth Bader Ginsburg)

2 “Equal Protection” for women and men means males cannot be preferred to females” (cit. by Ruth Bader Ginsburg)

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