Il linguaggio dei sogni e la sua interpretazione
Vi siete mai chiesti perché dopo un incubo ci svegliamo in ansia, anche se ci ricordiamo a malapena ciò che ci ha turbato? Oppure avete mai provato a dare un senso a un vostro sogno stravagante?
Prima di concentrarci sul linguaggio onirico e sui metodi utilizzati dagli psicoanalisti per decifrarlo, è necessario definire cosa sia un sogno. Con il termine sogno, infatti, si intende un fenomeno psichico legato alla fase Rem del sonno (momento durante il quale si registra un’attività celebrale simile a quella di veglia) e caratterizzato dalla percezione di immagini, suoni, emozioni e pensieri che il soggetto sognante riconosce come reali, sebbene siano solo immaginati. Non si è ancora capito quale sia la funzione dei sogni e, nonostante siano state elaborate numerose teorie discordati riguardanti l’argomento: alcuni affermano che i sogni non abbiano alcuna funzione reale, mentre secondo altri il sognare produce importanti effetti benefici sullo stato emotivo e fisico del soggetto sognante.
Ora che abbiamo messo in chiaro cosa sia un sogno possiamo passare alla sua interpretazione. Quest’ultima è strettamente legata al soggetto sognante il quale è l’unico ad avere la “chiave” per decifrare i messaggi criptati che ci invia il nostro inconscio. Imparare a “leggere” il linguaggio onirico può dunque aiutarci a conoscere meglio noi stessi.
Il primo passo è ricordarsi quanti più dettagli possibili di un sogno, per fare ciò è consigliato scrivere su un taccuino il proprio sogno, annotando le sensazioni lasciate da esso al risveglio, cerchiare i simboli predominanti presenti (come per esempio animali, oggetti, persone o luoghi) e infine rileggere gli appunti annotando le emozioni percepite. Per iniziare si può tentare di dare un significato al simbolo nominando la prima cosa che viene in mente (pensieri, emozioni, ricordi...) senza vergogna, né razionalizzazione. Quest’attività di analisi onirica va svolta regolarmente per allenarsi nel ricordo dei particolari.
I più importanti e famosi psicanalisti, ossia Sigmund Freud e Carl Jung, utilizzavano nelle loro terapie il metodo dell’analisi dei sogni per conoscere le problematiche dei loro pazienti, ma con modi e strumenti differenti.
Nell’antichità il sogno era un messaggio degli dei, una profezia, Freud abbandona questa concezione superstiziosa e considera il sogno come un sintomo nevrotico o idea delirante. Per lui il sogno è espressione di due contenuti: il sogno manifesto, ciò che effettivamente il soggetto vede e sogna, ma è un contenuto mascherato, camuffato e il contenuto latente, ossia il significato vero e nascosto, il messaggio della pulsione rinnegata, rimossa perché considerata viziosa e illecita. A modificare, camuffare ed attenuare l’impulso inconscio così da rendere il significato latente irriconoscibile ci pensa il processo onirico che attua una serie di deformazioni che censurano l’opera. Se la pulsione latente diviene troppo evidente e riesce a superare la censura onirica, cioè quella struttura di vigilanza che impedisce all’impulso di manifestarsi nella sua cruda passione, il sognante si sveglia generalmente in stato di turbamento.
La psicanalisi ha lo scopo di scoprire il significato latente a partire dal contenuto manifesto attraverso la tecnica delle libere associazioni, analizzando lapsus, azioni mancate, sviste, motti di spirito, come sintomi dell’irruzione dell’inconscio che sfuggono al controllo dell’Io.
Ma perché i sogni cadono nell’oblio? Secondo Freud i sogni vengono rimossi per evitare turbamenti del soggetto, in quanto gli impulsi in contrasto con i valori etici dell’Io cosciente vengono relegati nell’inconscio dove un continuo controllo vieta loro di riaffiorare. Deformazione, camuffamento, rimozione e censura sono i meccanismi che regolano il
sogno. Il padre della psicanalisi riteneva infatti che i sogni rappresentassero le pulsioni mai appagate del soggetto sognante, direttamente in contatto con l’inconscio e che cercano di emergere nel sonno perché vi è una diminuita resistenza e vigilanza da parte dell'Io cosciente.
Jung, fondatore della Psicologia analitica, ha una visione del sogno diversa. Anch’egli riteneva che si dovesse sempre partire da una rilettura di un episodio della vita reale del sognante, che rappresentasse una manifestazione del mondo interiore, ma che l’individuo non fosse mosso solo da pulsioni sessuali, ma da libido, da energia psichica, dalle proprie aspirazioni, dalle emozioni, espresse e condensate in immagini (i simboli, appunto, o gli archetipi se ci si riferisce all’inconscio collettivo) in grado di attrarre a sé la psiche, dal greco psyché ossia “anima” .
Jung ritiene, inoltre, che il sogno abbia anche una valenza di energia divinatoria, di predizione, nel senso che indica una via di risoluzione, che debba trasmettere un messaggio che concili esperienze passate, con possibili evoluzioni future. Questo messaggio se correttamente interpretato attraverso l’analisi dei simboli, permette l’elevazione dello spirito, l’auto-realizzazione, la trascendenza del sé, attraverso la comprensione dei vari significati condensati nel simbolo che ne esprime la sintesi, combina le parti di sé accettate considerate lecite e desiderabili e le parti di sé rifiutate, considerate sgradevoli, giunge alla rappacificazione, distensione tra messaggio conscio e inconscio.
Per questo, come metodo, Jung preferisce quello Dialettico, a spirale, al posto di quello a zig zag delle libere associazioni. Riporta il soggetto a pensare al simbolo comparso nel sogno e chiede a lui sempre di attribuirne nuovi sensi, così che accresca la conoscenza di sé, che possa aggiungere nuovi “anelli” al proprio “albero della vita”. Per Jung il conscio e l’inconscio devono dialogare, trovare un punto di incontro, accettarsi e coesistere, pur rimanendo differenziati. Non pensa che al posto dell’ES debba sostituirsi l’Io freudiano, bensì che l’inconscio abbia un linguaggio diverso da quello razionale e che vada compreso (dal latino cum- e prehendere, ossia “prendere con”). Il simbolo è il collegamento, la chiave di volta per Jung che permette questa dialettica, la coesistenza di una contrapposizione, è come una metafora, infatti associa due immagini di senso differente, talvolta opposto. Esempio un pugnale, è un’arma che serve per ferire, attaccare o anche difendere, proteggere, concentra, sintetizza entrambe le valenze, quella negativa e positiva.
Un’immagine che per Jung rappresenta la condizione psicologica dell’individuo è il bosco, precluso alla piena luce solare, con zone oscure, impervie, costellato di allegorie di simboli iniziatici che rappresentano le fasi dell’individuazione, un luogo di prove e ostacoli da superare per potersi affermare personalmente e socialmente. Dunque, la foresta come simbolo onirico è ricca di elementi di natura contraddittoria rimanda sia alla idea di ignoto, di perdizione, ma anche di rivalsa, rivincita se si affronta il pericolo e supera la prova. Un'altra metafora che rappresenta la nostra psiche cosciente per Hillman è quella del giardino, poiché mostra un intreccio di selvatici prati e alberi verdeggianti e di cespugli curati e sentieri puliti.
Jung attribuisce una struttura drammatica alla psiche e al sogno (dal greco oneiros, che significa ‘immagine’). Il sogno è pertanto un insieme di immagini, un palcoscenico interiore in cui vanno in scena più parti di sé, in diversi ruoli che presentano desideri, aspettative, pensieri, emozioni, affetti, archetipi vari.
Se per Freud il sogno era allegorico, cioè la descrizione narrativa di un argomento al posto di un altro, per Jung il sogno è un simbolo o, come disse Hillman, “un far coincidere in un’unica voce due dissonanze”.
Esistono alcuni simboli considerati “universali”, poiché sono in molti a sognarli (seppure con una diversa ambientazione e sequenza di azioni). I successivi son quelli più comuni e diffusi.
ACQUA
È uno dei simboli più frequenti. Essendo strettamente connessa alle emozioni del sognante, riflette lo stato emotivo del momento. Di primaria importanza per una corretta interpretazione è un’analisi dell’aspetto dell’acqua: se è pulita allude ad un’emotività contenuta, equilibrata, lucida ed intuitiva; al contrario, se l’acqua è torbida, stagnante, rispecchia un’agitazione emozionale, che annebbia l’intuizione e non consente di vedere le situazioni chiaramente, rendendo le persone vittime di vane, pericolose illusioni, coazioni a ripetere all’infinito un copione dai tristi risvolti.
SOLE
Immagine di forte energia spirituale, si presta a diversi significati: se brilla, indica consapevolezza, illuminazione ed abbondanza; se al tramonto o oscurato, rimanda a periodi di transizione, involuzione o ripensamenti. Invece, se si tratta di un’alba, gioia e realizzazioni sono all'orizzonte per il sognante.
LUNA
Spesso collegata all'energia femminile, come il mare, le acque, indica il lato più recondito, più celato, e al contempo più creativo del sognatore, che lo sprona a fidarsi delle proprie intuizioni e sensazioni.
STRADA
Si riferisce alla propria vita, al percorso intrapreso ed alle decisioni che lo caratterizzano. La sua simbologia varia a seconda del modo in cui essa appare: se accidentata o con curve la strada denota rallentamenti sugli obbiettivi che il sognatore sta cercando di raggiungere; se oscurata, indica prudenza nelle scelte. Se invece è presente un bivio, significa che una decisione importante è dietro l’angolo.
VOLARE
Allude alla libertà e può indicare sia che in sognatore è riuscito a liberarsi da un peso che lo opprimeva, sia che qualcosa sta sfuggendo di mano. L’immagine va relazionata con le difficoltà che il soggetto sta affrontando durante il suo stato di veglia, pertanto, è importante scoprire fino a quale altezza riuscirà a volare, per comprendere fino a quale punto si sta lasciando andare. Se invece il sognatore sogna di volare e si rende conto di stare sognando, si è in presenza di un sogno lucido.
FIORI
Possono indicare nuove opportunità non ancora considerate. Fiori che spuntano rappresentano i pensieri che si stanno delineando nella mente del sognatore; invece, fiori appassiti o morti simboleggiano una chiusura di una fase della vita.
SCATOLA
Denota cose celate alla propria parte cosciente. Una scatola vuota è simbolo di delusioni, mentre molte scatole rappresentano il soffocamento dei sentimenti.
CASA
Significa confrontarsi con la struttura della propria personalità e con tutti gli aspetti di sé che agiscono e reagiscono nel momento particolare che si sta vivendo. La forma e le dimensioni della casa nei sogni, il senso di familiarità e di comfort oppure di disagio e paura, le emozioni e i ricordi che nascono cambiano molto il significato di ogni elemento e riflettono la percezione di sé, quello che l’inconscio porta a galla e che il sognatore deve sapere.
Sara Pietrini 3CL
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