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Federico Rossi 4ar

Storia del duca invitto

In questo articolo tratterò di uno dei principali protagonisti della prima guerra mondiale e della relativa propaganda: Emanuele Filiberto Vittorio Eugenio Alberto Giuseppe Maria di Savoia.

Nato a Genova il 13 Gennaio 1869 da Amedeo di Savoia (secondogenito di Vittorio Emanuele II), dopo l’incoronazione del padre come re di Spagna (col nome di Amadeo I) si trasferì, all’età di un anno, a Madrid, dove assunse i titoli di principe delle Asturie e di infante di Spagna (Hispaniarum infans), oltre che essere designato come erede al trono. Nel 1873, dopo l’abdicazione del padre tornò in Italia, dove ricevette dallo stesso il titolo di duca d’Aosta; in Italia si stabilì a Torino e nel 1895 sposò Elena d’Orleans, figlia del pretendente al trono di Francia(ormai repubblica da 25 anni). Nel 1884 entrò nell’accademia militare di Torino, nel 1911 nonostante lo scoppio della guerra di Libia rimase a Napoli, ma contrasse comunque il tifo, per le sue numerosissime visite a soldati feriti o malati di ritorno dal teatro di guerra. Ma arriviamo alla prima guerra mondiale, l’evento che lo rese celebre. Già prima dello scoppio della guerra si rese protagonista di manovre militari segrete in Veneto; per tutto il corso della Grande Guerra guidò col grado di generale la terza armata, che grazie alla grandiosa capacità strategica del generale riuscì a liberare Gorizia nella sesta battaglia dell’Isonzo. Dopo la disfatta italiana di Caporetto si ritirò, con l’intero fronte italiano, entro le rive del Piave. Dopo la destituzione di Cadorna( a causa della sconfitta di Caporetto), fu nominato come comandante supremo Armando Diaz, che aveva fino ad allora, servito la patria sotto il comando del duca; tale mossa, totalmente inaspettata, sarebbe riconducibile al progetto del re Vittorio Emanuele III, che in caso di sconfitta italiana nella battaglia del Piave, e conseguente resa all’impero Austro-Ungarico, avrebbe abdicato in favore del figlio Umberto, che per la sua giovane età(13 anni) avrebbe richiesto la reggenza del cugino duca. Nella battaglia decisiva di Vittorio Veneto, il duca avanzò alla testa della sua terza armata verso la conquista della vittoria italiana. Nel corso di tutti i 4 anni di guerra il comandante della III armata non fu mai sconfitto sul campo, al punto tale da guadagnarsi l’appellativo di “Duca invitto”. É dopo la fine della guerra che si presenterà l’unica macchia di una vita al servizio della patria e dominata dal valore, ovvero il suo legame con Mussolini, che lo avrebbe proposto come re nel caso in cui suo cugino Vittorio Emanuele III si fosse opposto alla marcia su Roma e fosse stato da essa abbattuto. Morì il 4 Luglio 1931 a Torino e fu sepolto, come da suo volere, prima nel cimitero degli invitti, e poi nel sacrario monumentale di Redipuglia nel 1938, insieme a tutti i morti della III armata.



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