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Storia della legalizzazione delle droghe leggere: speciale assemblea

Per aiutarvi ad affrontare nel migliore dei modi la prossima assemblea di istituto, il Provocatore, tramite questo articolo, si impegna ad informare portando alla luce i pro e i contro che hanno a che fare con la legalizzazione delle droghe leggere.


1. La legalizzazione delle droghe leggere avrà effetti sulle entrate fiscali, in quanto verranno imposte tasse che, probabilmente, saranno relativamente basse per disincentivare il mercato illegale. Ciò non vuol dire che il mercato illegale sparirà completamente perché, se prendiamo come riferimento gli Stati di Washington e Colorado, notiamo che, nonostante la via legale, il mercato nero sopravvive. I dati dell’European monitoring center for drugs and drug addiction indicano che il 32 per cento degli italiani adulti ha fatto uso “una tantum” di cannabis, e, legalizzando le droghe leggere, nel giro di qualche anno la percentuale aumenterebbe, avendo però come compensazione lo scarso consumo di marijuana (i modelli di riferimento sono sempre Colorando e Washington).


2. Secondo la teoria della Gateway Drug, la liberalizzazione comporterebbe una progressiva transizione dalla marijuana a droghe più dannose come cocaina ed eroina. Ciò che però tale teoria non tiene in conto è che le ripercussioni che le droghe pesanti hanno sul nostro organismo sono molto diverse da quelle delle droghe leggere e quindi già questo potrebbe fungere da deterrente, almeno per alcuni...


3. La legalizzazione implicherebbe la circolazione di una cannabis più pulita e permetterebbe ai consumatori di conoscere esattamente la qualità e la quantità di sostanza assunta, cosa impossibile nell’ambito del mercato illegale.


4. La liberalizzazione delle droghe leggere causerebbe la registrazione di perdite ingenti nei traffici della criminalità organizzata, ad oggi molto attiva nella vendita di cannabis in tutto il mondo. Bisogna però ricordare che la malavita è capacissima di infiltrarsi nell’economia dei Paesi e quest’arma sicuramente l’aiuterebbe ad avere peso nel mercato legale della stessa.


Sta di fatto che, a scapito dei pro e dei contro, da pochi giorni la cannabis è stata cancellata dalla tabella Onu degli stupefacenti. L’Unione Europea, Italia compresa, ha votato a favore e l’unica contraria è stata l’Ungheria. Tale decisione dovrebbe spianare la strada alla legalizzazione della stessa nei vari Paesi, anche se il risultato del voto non avrà un impatto immediato sulla giurisdizione dei diversi Stati, che hanno ancora il potere di scegliere come catalogare la sostanza.



Martina Bosi, 5C


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