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STORIA DI...ALBERT BRUCE SABIN

Quella che desidero farvi conoscere in questo articolo è la storia di uno scienziato molto particolare, che non viene mai messo sotto i riflettori: Albert Bruce Sabin, “inventore” del vaccino contro una delle malattie più terribili che l’umanità abbia mai contratto, la poliomielite. A poche settimane dal termine di quest’anno bizzarro, caratterizzato per lo più dalla diffusione di un virus che ha sconvolto non poco le nostre vite, conoscere una storia così ricca di speranza, di insegnamenti, può far bene al cuore ed allo spirito.

Sabin nacque da genitori ebrei a Bialystok, in Polonia (all’epoca sotto il dominio dell’Impero Russo), il 26 agosto 1906: fin dalla nascita era cieco da un occhio, ma ciò non gli ha mai impedito di raggiugere i suoi traguardi. Durante il viaggio in nave verso Paterson, nel New Jersey (USA), dove si trasferì con la famiglia nel 1921, Albert notò un passeggero impegnato nella lettura di un libro intitolato “Cacciatori di microbi”, scritto da Paul de Kruif, il quale raccoglieva le biografie di molti scienziati che hanno dedicato la loro esistenza a studiare malattie terribili per trovarne una cura. Albert rimase affascinato da quel libro e, dopo averlo letto lui stesso, decise quasi immediatamente di voler seguire le orme di quegli uomini. Dopo la laurea in Medicina nel 1931, Albert iniziò a lavorare a Cincinnati (Ohio) nel laboratorio di diagnosi batteriologica del suo professore di Microbiologia, William Park, diventandone l’assistente personale. Il destino volle che in quei mesi scoppiasse a New York una vera e propria epidemia di poliomielite. Quando un giovane amico di Albert morì a causa del morso di una delle scimmie del laboratorio utilizzate per gli esperimenti contro la malattia, Sabin avvertì il desiderio travolgente di fare qualcosa che potesse salvare vite innocenti. Durante la Seconda Guerra Mondiale allestì ad Okinawa, in Giappone, un piccolo pronto soccorso da campo per curare i feriti di guerra, ma il più delle volte incontrava bambini malati di poliomielite. Proprio grazie a queste visite e agli studi seguenti scoprì che il “terreno” sul quale la malattia agiva non si trovava in gola, bensì nella pancia. Ritornato a Cincinnati, Sabin lavorò incessantemente alla scoperta di un vaccino efficace contro la poliomielite: quello che sviluppò era attenuato, ottenuto mediante l’uso di organismi intatti con capacità infettive indebolite, ed andava somministrato per via orale in una sola dose, senza l'obbligo di futuri richiami. Inoltre, per contrastare il gusto amaro, Sabin sciolse il vaccino in alcune zollette di zucchero. I risultati della prima sperimentazione furono eccellenti: le persone vaccinate avevano sviluppato gli anticorpi ed erano quindi protette dalla malattia.

Non brevetterò il mio vaccino.” disse un giorno Sabin “Vorrei che fosse accessibile a tutti gratuitamente ed il prima possibile. Il nazismo ha sterminato la mia famiglia, la mia vendetta sarà salvare i bambini del mondo intero”.

Albert Sabin morì il 3 marzo del 1933 a 86 anni. Scomparì da questo mondo come un uomo qualunque, ma lasciò dietro di sé i visi sorridenti di milioni di persone salvate dal suo vaccino.


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