Perché è importante farsi delle idee sul proprio futuro?
Ognuno di voi sa il motivo per cui ha scelto questa scuola, questo percorso di studi e, inevitabilmente, questa città: Mantova. Chi di voi è appena entrato, ha ancora tempo davanti a sé per decidere cosa fare del proprio futuro, chi invece è già in procinto di terminare il liceo (squillo di trombe), può attuare ben due strategie, delle quali la prima consiste nell’autocommiserarsi per non essersi informato a dovere e ritrovarsi ora senza prospettive, mentre la seconda nell’assumersi la responsabilità di avere una o più possibilità papabili da sottoporre a un attento esame di coscienza.
Spesso mi rendo conto di quanto sia comodo vivere immersi nei propri pensieri e incuranti degli eventi che, in un periodo come quello che stiamo vivendo, sono organizzati online. Vorrei mettere in luce proprio questo aspetto della nostra breve esistenza: la noncuranza che mostriamo soprattutto quando si tratta di progettare un futuro che ci appare lontano e distante e, per questo, affrontabile a tempo debito. Ma non è così. Se c’è una cosa che ho imparato in questi anni è che la parola chiave da usare in questi casi di impasse è CONTAMINAZIONE. Dobbiamo imparare fin da subito a contaminarci il più possibile, ad entrare in contatto con le più disparate realtà, e la scuola ci sta, inconsciamente e volutamente, passando informazioni che dovremmo custodire come fossero un tesoro inestimabile. Forse i neovirgiliani non lo sanno, ma, a partire dal triennio, sulla posta istituzionale degli studenti si viene a creare giorno per giorno un vero e proprio tesoriere di notizie e newsletter provenienti da diverse università dislocate in tutta Italia...e non solo. Mi riferisco al lavoro di smistamento e diffusione svolto fino a quest’anno dalla professoressa Biglione e preso ora in mano dalla professoressa Sortino. L’obiettivo di tutto questo è di darci gli strumenti necessari per scegliere con serenità il dipartimento e l’università che più si addicono a noi, mondi che ci sarebbe difficile conoscere se la scuola non avesse messo in piedi un apparato di tale portata. Da parte nostra, il minimo che possiamo fare è aprire queste mail e scoprire le occasioni imperdibili che ci vengono offerte. Il consiglio spassionato che posso darvi è di non partire con preconcetti e di darvi invece il permesso di provare stupore di fronte a una nuova disciplina rimasta nell’oscurità per troppo tempo. Questi eventi sono fatti apposta per favorire quella contaminazione a cui accennavo prima, indispensabile per aprire il maggior numero di porte e far emergere i desideri propri del subconscio. Personalmente, posso dirvi di aver seguito seminari di giurisprudenza, medicina, fisica, neuroscienze, ingegneria civile, filosofia delle scienze cognitive,…e di aver maturato una scelta consapevole soltanto dopo. Non c’è nulla di male ad avere dubbi, l’importante è che i dubbi siano il frutto di una sana contaminazione e non di una terribile pigrizia di cui non siamo riusciti a sbarazzarci e presto ci pentiremo.
Non sprechiamo le occasioni che la scuola e, in generale, la vita ci offrono. Tralasciamo la noia e l’indolenza e iniziamo con piacere il nostro personale processo di sviluppo intellettuale, fatto non solo di studio, ma anche di spunti e incontri.
Martina Bosi, 5C
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