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Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare


«Leggere Sepulveda è un continuo scartavetrare la realtà alla ricerca del sogno.» Corriere della Sera


In questo articolo leggerete tante storie, la storia di Sepulveda, la storia di un gatto, la storia di una gabbianella… In modo che tutti possiamo prendere esempio da questo racconto cercando di costruire un mondo migliore.


Luis Sepulveda è stato scrittore, giornalista, sceneggiatore, poeta e attivista cileno. Vissuto in America Latina, dopo essere fuggito dal Cile a causa di dissidi politici, si trasferì prima ad Amburgo, poi a Parigi e infine, negli ultimi anni, si stabilì in Spagna. Durante la sua vita venne anche arrestato, torturato e poi processato sempre a causa delle sue convinzioni politiche. Fu grazie all’associazione Amnesty International che evitò l’ergastolo, si diede infatti da fare insieme ad Amnesty International e Greenpeace in numerose azioni per la salvaguardia del territorio e delle minoranze latino-americane. E’ morto nell’aprile di quest’anno dopo essere stato contagiato dal SARS-CoV-2.


E’ stato autore di numerosi testi di poesia e racconti, brevi storie dalla forza travolgente. Ha vinto numerosi premi e riconoscimenti, ricevendo anche l’onorificenza francese come Cavaliere dell’ordine delle arti e delle lettere. Il suo primo romanzo fu il Vecchio che leggeva romanzi d’amore ma il suo successo crebbe in tutto il mondo grazie ad un altro suo romanzo, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare.


Il lettore è subito catapultato nelle vicende di uno stormo di gabbiani che, sorvolando il mare del Nord, si imbattono in un banco di aringhe. Tra i gabbiani l’attenzione viene attirata subito su Kengah, un gabbiano femmina che insieme ai suoi compagni si tuffa alla ricerca del cibo. Non sente quindi il richiamo dall’allarme per la ritirata e, quando riemerge dall’acqua, si trova sola, in mezzo all’oceano. Come se non bastasse, intorno a lei si trova una immensa distesa di petrolio, la peste nera, la maledizione dei mari, come la chiamavano i gabbiani. La sostanza densa e pestilenziale le impregna le piume, le oscura la vista ma, dopo ore di tribolazione, riesce a volare fino ad atterrare su un balcone di Amburgo. Qui, in fin di vita, incontra Zorba, un grande gatto nero, e decide di fidarsi di lui e deporre il suo uovo. Zorba deve giurare di seguire tre promesse fatta a Kengah: non mangiare l’uovo, prendersi cura dell’uovo e insegnare al piccolo a volare. Zorba promette, giura che non mangerà l’uovo, che si prenderà cura del piccolo e che gli insegnerà a volare. Nonostante le cure di Zorba e dei suoi amici, Segretario e Colonnello, Kengah muore e lascia in custodia ai tre gatti un ovetto bianco. I gatti se ne prendono cura e dopo venti giorni, dall’ovetto bianco esce un piccolo pulcino. Zorba, Colonnello e Segretario, insieme a Diderot, il gatto enciclopedico, attraverso non poche peripezie riescono ad allevare la piccola, Fortunata. Un mese dopo, lei è ormai forte e snella, pronta per spiccare il volo. Non è stato facile per i gatti insegnarle a volare ma Fortunata riesce a spiccare il suo primo volo dal campanile di San Michele arrivando a dominare il cielo. Zorba ha mantenuto le sue promesse.


Sepulveda è acclamato da tutti come l’autore in grado di scrivere una storia con la semplicità di una fiaba e la forza di una parabola. Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, ma anche gli altri suoi romanzi ne sono una prova inconfutabile. Scritto con la semplicità e la leggerezza di una storia per bambini, tiene incollati alle pagine e appassiona grandi e piccini. Tratta numerosi temi, tutti importanti e tutti spesso sottovalutati.


I temi presenti nel libro sono il rispetto, l’altruismo, la generosità, l’amicizia e l’inquinamento.

Zorba e Fortunata così come Zorba e Kengah, sono legati da un grande senso di rispetto verso il prossimo. Zorba, nonostante sia un gatto, si prende la responsabilità di accudire l’uovo, di rispettare i voleri e le promesse di Kengah. Il libro mette in risalto anche l’integrazione e l’amicizia tra due specie diverse, tra due specie antagoniste addirittura, i gatti e gli uccelli. Convivere col diverso è un dare e un ricevere continuo. Grazie a Zorba, Fortunata supererà le proprie paure, crescerà e imparerà a volare. Anche Zorba, d’altra parte, sperimenterà che l’amore non fa differenze e che si può amare nonostante le diversità.


Alla fine non è solo Fortunata a spiccare il volo ma anche il gatto che, metaforicamente, superando i propri limiti, trova il coraggio necessario per affrontare degli ostacoli che si dimostrano inizialmente insormontabili. Per aiutare Fortunata, Zorba arriva a mettere a repentaglio la propria vita.


Nella storia di Sepulveda trova spazio anche l’importante tema dell’inquinamento. In questo caso si tratta della peste nera, il petrolio sversato nei mari dai mercantili quando lavano le cisterne. Il petrolio, galleggiando, crea delle chiazze oleose immense, uccidendo tutte le forme di vita che entrano a contatto con la massa densa.


La storia è intrisa di bontà verso il prossimo, di accettazione delle diversità e di amore nel senso più ampio del termine.


“Promettimi che non mangerai l’uovo.”

“Prometto che non mi mangerò l’uovo.”

“Promettimi che ne avrai cura finché non sarà nato il piccolo.”

“Prometto che avrò cura dell’uovo finché non sarà nato il piccolo.”

“Promettimi che gli insegnerai a volare.”

“Prometto che gli insegnerò a volare.”


Elettra Bernardi 3EL

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