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  • Immagine del redattoreSofia Brombini

Tradizioni

Ho sempre trovato le tradizioni affascinanti, hanno quell’odore di nostalgia che mi ricorda la mia infanzia e non c’è minuto in cui io non tenti di ricordare il passato.

Mi rispecchio moltissimo in quello stile un po’ retrò, e infatti, se si entra in casa mia, sembra di essere appena stati catapultati negli anni ’40: dopo i primi passi oltre la porta, si può notare come il giallo delle pareti illumini tutta la sala capeggiata da una massiccia scrivania in mogano dove tengo il mio bene più prezioso, una macchina da scrivere nera e argento dalle forme sinuose ed eleganti appartenuta a mio nonno defunto. Tuttavia la mia stanza preferita è sicuramente la cucina. L’amore per le arti pratiche mi è stato trasmesso da mia nonna Brynhild, una grande donna ma sopratutto una grande lavoratrice. Io, devo ammetterlo, sono sempre stata la sua nipote preferita e lei mi ha insegnato tutto quello che sapeva fare. Il suo piatto forte erano i tortellini con la crema rosa come, mi diceva continuamente, il suo cuore. Ogni tanto, mentre li cucino per i miei occasionali ospiti, mi sembra di rivedere, con gli occhi della me bambina, le sue mani piene di anni imbastare con audacia quel composto di farina e uova, posizionare la carne nei quadratini gialli e poi trasformarli in piccoli anellini.

Tutti coloro che assaggiano questa pietanza mi chiedono da quale ricettario io l’abbia presa per renderla così buona, ma nessuna anima vivente conosce l’ingrediente segreto che la mia cara nonna mi ha rivelato unicamente sul letto di morte: durante la preparazione del sugo, precisamente quando la panna e il pomodoro iniziano a creare piccole bollicine, bisogna aggiungere una discreta misura di “polvere di fata” realizzata dalla frammentazione della stricnina che da un sapore amarognolo che si amalgama perfettamente con la dolcezza della carne e un buon bicchiere di Chianti. La grande proprietà di questa polvere è che agisce in fretta e non desta sospetti: infatti fino a quando non cominciano a sentire i primi muscoli irrigidirsi, i miei ospiti si godono pacificamente il loro pranzo e nell’arco di un’ora possono già cominciare a sparecchiare, non prima però di aver istruito le mie vittime sulla vita della mia nonnina e sulla ricetta di famiglia.

Per mia sfortuna Brynhild se n’è andata prima di spiegarmi come sbarazzarmi di tutta quella carne che avanza ogni volta, tuttavia, grazie a numerosi anni di esperienza ho imparato che non si deve sprecare mai nulla, soprattutto il cibo.


DING DON


Finalmente le mie amiche della parrocchia sono arrivate, è meglio che metta a bollire l’acqua sul fuoco.

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