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  • Immagine del redattoreMiriam Sartori

Un 2020 spaziale

Il 2020 non è stato solo l’anno della pandemia che ha immobilizzato tutti e cinque i continenti del nostro pianeta. Nell’anno appena trascorso sono state numerose le missioni spaziali iniziate con successo e in questo articolo cercherò di riassumervi alcune delle principali.

La prima che voglio ricordare è la missione Demo-2. Il 30 maggio la navicella Crew Dragon, con a bordo due astronauti, è stata portata in orbita dal razzo Falcon 9, che è decollato puntuale dalla rampa di lancio 39A del Kennedy Space Center in Florida. Il giorno successivo l’equipaggio ha attraccato il modulo della Stazione Spaziale Internazionale. Il 2 agosto la capsula ha iniziato la separazione dall’ISS e lo stesso giorno ha effettuato un perfetto ammaraggio. Questa missione è stata un successo sia per la NASA che per Spacex, infatti per la prima significa poter tornare a lanciare astronauti dal suolo americano (capacità persa dal 2011), per la seconda significa essere la prima compagnia privata ad aver portato degli astronauti in orbita attorno alla Terra.


La seconda è la missione Crew-1.

Dopo il successo della missione di collaudo Demo-2, la missione Crew Dragon Resilience ha portato quattro nuovi membri dell’equipaggio sulla Stazione Spaziale Internazionale. I “passeggeri” trascorreranno 6 mesi a bordo dell’ISS, portando per la prima volta l’equipaggio del laboratorio orbitante a 7 membri in contemporanea. Questa volta tre dei quattro astronauti sono della NASA, mentre uno è dell’agenzia spaziale giapponese JAXA.


La terza più che una missione spaziale è un “accordo spaziale”. Sto parlando del programma Artemis (di cui troverete un articolo più approfondito sul nostro giornalino di qualche tempo fa chiamato “Spazio: ultima frontiera”). Chiamato come la sorella del Dio Apollo, l’accordo prevede un’alleanza spaziale, a cui ha aderito anche l’Italia, che porterà di nuovo nel 2024 l’uomo sulla Luna e per la prima volta anche una donna. Inoltre, nel 2028 si intende mantenere una stazione orbitante intorno alla Luna, che potrebbe fare da punto di partenza per le future missioni verso Marte.


Vanno poi ricordati i recenti tentativi di lancio di Spacex del prototipo Starship SN8, una nave interplanetaria per l’esplorazione del Sistema Solare. Anche se l’atterraggio è stato “esplosivo”, per utilizzare un eufemismo, il test è stato assolutamente positivo nel complesso.

Infine, il 30 luglio è decollata la missione Mars 2020 della NASA, con a bordo il rover Perseverance. Esso raccoglierà dei campioni di suolo e roccia marziana, fondamentali per la ricerca della vita sul “Pianeta Rosso”.


Chiaramente non ho potuto elencare tutte le missioni spaziali dell’anno appena passato e mi scuso in anticipo con gli appassionati se ne ho saltata qualcuna di importante o affascinante. Questo mio resoconto, però, non voleva essere un semplice e sterile elenco, ma piuttosto uno spunto di riflessione per renderci conto che la pandemia non ha bloccato e annullato tutto e tutti: la ricerca spaziale è continuata, non senza difficoltà, verso una conoscenza sempre più approfondita dei misteri dell’Universo. Concludo quindi augurandovi di lasciarvi affascinare dal meraviglioso mondo astronomico e spaziale anche quest’anno appena iniziato, e di ricordavi ogni tanto di alzare lo sguardo al cielo.

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