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Immagine del redattoreMatilde Mazzocchi

Victoria e Abdul (2017)

Il film di cui parliamo in questa edizione è “Victoria e Abdul”. Il lungometraggio, basato su fatti realmente accaduti, racconta la storia della insolita amicizia tra la regina d’Inghilterra Victoria e un impiegato indiano di nome Abdul Karim. Quest’ultimo viene incaricato di consegnare un regalo offerto dal suo paese alla regina poiché, come tutti sappiamo, all’ora l’India era sotto il governo inglese; e una missione che doveva risolversi nell’arco di qualche giorno finisce per essere molto più duratura. Victoria si affeziona particolarmente ad Abdul tanto da nominarlo suo valletto personale e successivamente maestro, trattenendolo in Inghilterra molto più a lungo di quanto richiedesse il suo incarico. Tra i due si forma un legame speciale che viene però ostacolato dalla corte, la quale è estremamente contraria alla permanenza di Abdul.

Il regista britannico Stephen Frears ha portato il suo tocco comico alla vicenda. Dai dialoghi alle caricature dei personaggi, il tutto è stato realizzato con una comicità molto vicina all’infantile che sfocia quasi nel ridicolo; mi riferisco soprattutto al personaggio di Victoria che, nonostante il suo ruolo teoricamente serio e autoritario, è stata rappresentata vagamente ingenua e sprovveduta. Parlando di Victoria: in ogni caso l’interpretazione di Judi Dench e la sua mera presenza all’interno del film sono più che sufficienti a definire il cast “gremito di star”, nonostante, come ho detto, la tendenza infantile del suo personaggio lasci un po’ delusi. Nel complesso, il film è stato ben realizzato ed è sicuramente una visione leggera e piacevole che aiuta a distrarsi dalle preoccupazione della vita reale, sebbene, prestando attenzione, non sia difficile trovare allusioni ai problemi di discriminazione razziale del mondo odierno. Stelle assegnate: tre su cinque.

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